Chateau, 1970, di Thin Wild Mercury è stato rilasciato nel 2019. Il profumiere di questa creazione è Cathleen Cardinali. Ha le note di testa di Agrumi and Noce moscata, note di cuore di Rosa and Note legnose, and note di fondo di Lino and Muschio.
Bastione della vecchia Hollywood e noto rifugio di celebrità, questa ode olfattiva allo Chateau Marmont parla di rose appassite, lenzuola croccanti e mobili in legno vintage e credo che tutto ciò si percepisca. È un profumo incredibilmente languido, come quello di Lana del Rey che, davanti al suo vanity, canta allo specchio, con un tono sonnolento e ubriaco, di come la sua luna sia in Leone e il suo sole in Cancro, il che, secondo me, è un modo molto strano di formulare questo pensiero. C'è un'indolenza sognante in questo profumo, momenti congelati nel tempo, catturati in una foto Polaroid, puntini di polvere che fluttuano per sempre sopra una rosa solitaria in un vaso scheggiato appena oltre il riflesso nuvoloso dello specchio, senza mai posarsi sul fiore. Un muschio polveroso della memoria di una notte che non è mai veramente finita, una fotografia sbiadita che non appartiene più a nessuno, avvolta in un lino a brandelli e silenziosamente infilata sotto una frangia di tappeto malandato in un angolo in ombra di un vecchio bungalow.
Bastione della vecchia Hollywood e noto rifugio di celebrità, questa ode olfattiva allo Chateau Marmont parla di rose appassite, lenzuola croccanti e mobili in legno vintage e credo che tutto ciò si percepisca. È un profumo incredibilmente languido, come quello di Lana del Rey che, davanti al suo vanity, canta allo specchio, con un tono sonnolento e ubriaco, di come la sua luna sia in Leone e il suo sole in Cancro, il che, secondo me, è un modo molto strano di formulare questo pensiero. C'è un'indolenza sognante in questo profumo, momenti congelati nel tempo, catturati in una foto Polaroid, puntini di polvere che fluttuano per sempre sopra una rosa solitaria in un vaso scheggiato appena oltre il riflesso nuvoloso dello specchio, senza mai posarsi sul fiore. Un muschio polveroso della memoria di una notte che non è mai veramente finita, una fotografia sbiadita che non appartiene più a nessuno, avvolta in un lino a brandelli e silenziosamente infilata sotto una frangia di tappeto malandato in un angolo in ombra di un vecchio bungalow.