In quanto fan di anime e manga di lunga data, non potevo non essere attratto dal riferimento a Ghost in the Shell di Masamune Shirow, un elegante e strano neo-noir cyberpunk in cui esiste un mondo in cui le persone si fondono con le macchine e che vanta una trama iconica che pone domande di espansione della coscienza ed esamina ciò che ci rende fondamentalmente umani. A parte le nozioni di indagine filosofica, Ghost in the Shell di Etat Libre d'Orange è un miscuglio confuso e caotico che fa pensare che qualcuno abbia dato in pasto a un'IA un mucchio di molecole e l'abbia incaricata di creare un profumo. C'è una nota floreale verde metallica da far accapponare la pelle, un frutto sintetico che entra ed esce dall'esistenza - una sorta di pesca lattonica speculativa - e un muschio plastico e protesico accanto a una nota pungente e agrodolce che oscilla tra lo strano funk legnoso del cumino e un'infezione da ombelico marcio. Certo, la cosa può disgustare, ma tutti noi abbiamo corpi umani e di tanto in tanto fanno cose umane puzzolenti, quindi calmatevi. I pigri che hanno fatto il piercing all'ombelico conoscono bene questo aroma. La cosa buffa è che è possibile che mi piaccia Ghost in the Shell e la sua assurdità artificiale, che si muove nella realtà, nelle città al neon e con gli arti meccanici. Quando funziona, è un profumo per la pelle davvero giocoso e unico. Quando non funziona, è un cyborg con BO digitalizzato. Ma non sono sicuro che correrei il rischio di acquistare un flacone pieno, né tantomeno di caricarlo su misura direttamente nella mia corteccia olfattiva.
l'idea di perfezione: umana, ma ripulita da tutti i detriti
Per me questa fragranza sa di sapone morbido. È piacevole e dà un effetto di pulizia femminile in pochi spruzzi. Intensità e scia moderate.